Vi offro la mia amicizia, accoglietela

Vi offro la mia amicizia, accoglietela

Data: 04/07/2009

Ingresso di Mons. Domenico D’Ambrosio a Lecce e incontro con le Istituzioni: ore 18,00 – Atrio del Palazzo della Provincia.

Onorevoli Signori,

Distinte Autorità,

servitori tutto delle nostre comunità, sento doverosa gratitudine verso tutte le altre
autorità di questa “mia” città e della meravigliosa terra del Salento che sono qui
convenute per un gesto di attenzione alla mia persona, servo inutile del Vangelo, ma che
ricorda, rappresenta e ripresenta Cristo, Parola che salva e non passa mai né teme
concorrenzialità di diverso genere.

Un saluto ricco di affetto grato e di doverosa stima alle autorità amiche della terra di
Capitanata e del natio Gargano.

Con essi ho condiviso dieci anni importanti del mio servizio episcopale.

Grazie perché oggi mi avete accompagnato quasi a raccomandarmi di non dimenticare
affetti, luoghi, persone, fatiche e le tante attese inevase.

Cari amici, da oggi con voi e come voi sarò al servizio della comunità, di questa nobile
comunità.

Non porto né oro né argento, non ho da pretendere nulla.

Porto con me, come dote preziosa alcune garanzie e certezze.

La prima certezza è di sicuro l’amore che già mi lega a questa mia nuova casa e ai suoi
abitanti.
È un amore gratuito, disinteressato, generoso, forte che sarà donato senza riserve o
calcoli.

Nel mio stemma episcopale c’è un pellicano che si fora il petto e con le gocce del suo
sangue nutre i suoi piccoli.
Ad immagine di Cristo e certo del suo sostegno il mio amore sarà offerto e in abbondanza
a tutti, senza preferenze di persone, come dice la Parola di Dio.
E sarà questo amore a guidare i miei passi, le mie attenzioni, il mio farmi voce di chi
non ha voce, mai disattendendo alla grande parola del profeta: “per amore del mio popolo
non tacerò”.

Non starò alla finestra.
Ma non conosco le tecniche dell’invasore o dell’ingerenza.
Corsia preferenziale per rendere comprensibile, non conformista, non capzioso questo a
more da donare, sarà l’arte e l’esercizio del dialogo.
Ho scelto sempre di parlare poco e di ascoltare molto e tutti.
Non accampo privilegi di sorta. Desidero essere con tutti voi, conoscervi, ascoltarvi.

Fatemi conoscere le segrete ricchezze di questa comunità, mettetemi a parte delle sue
ansie, delle sue paure, delle sue faticose attese ma anche delle sue speranze, dei suoi
gesti di bontà. Lecce è città nobile, bella, amabile, protesa in avanti.

Forse pensava a queste sue caratteristiche Benedetto XVI che salutando personalmente
anche l’Arcivescovo Metropolita di Lecce, martedì 30 giugno, mi ha affidato questo
messaggio:

“La bellezza della fede trasformerà in bellezza la vita”.

Quando penso alla bellezza ricamata sulle pietre, patrimonio sicuramente di questa città,
mi rendo conto che è stata la sicura bellezza della fede in Cristo che ha fatto delle
generazioni di credenti che ci hanno preceduto, dei raffinati scultori e scalpellini,
che hanno impresso il marchio del bello nella dolce pietra che si è fatta docile alle
intenzioni dell’arte, raccontando dal vivo la bellezza dell’umana avventura.

Autorità tutte, ancora grazie.

Vi offro la mia amicizia, accoglietela: è sincera, forte e talvolta anche caparbia come
la caparbietà della gente garganica.

Il Signore benedica voi, il vostro servizio, le vostre comunità, le vostre famiglie.

Autore/Fonte: Mons. Domenico D’Ambrosio