GIORNATA PRO SEMINARIO 2OO9

GIORNATA PRO SEMINARIO 2OO9

Data: 08/12/2009

Messaggio dell’Arcivescovo per la giornata del Seminario dell’8 dicembre 2009

E’ sempre bello, rasserenante e giustificante, dire: ” Per la prima volta”.
SI è la prima volta che a tutti voi, ultima grande famiglia che la Provvidenza divina ha voluto affidare ai miei affetti, ai miei impegni,, meglio e più comprensibile, alle mie cure pastorali, indirizzarvi una parola e richiamare l’attenzione su una delle realtà preziose della nostra Chiesa quale è il Seminario, la casa della vocazione, nella quale risuonano e si accolgono alcune parole forti deH’evangelo di Cristo Gesù: “seguitemi… ” ” fate questo in memoria di me”, “andate, predicate il Vangelo, battezzate… “.
Il nostro Seminario ( Arcivescovile e Regionale ) accoglie, cura e forma adolescenti e giovani che prestano ascolto a iniziali ‘voci di dentro’ indistinte ma insistite che, con il lavoro di accompagnamento e di discernimento delle varie figure di educatori e l’abitudine all’ascolto che si facilita nel gesto della preghiera e nella condivisione di un’esperienza di vita comunitaria, aiutano i giovani interessati e chiamati a farsi trovare dal Cristo e a disporsi alla sua sequela.
Mi piace in questo mio primo messaggio per l’annuale Giornata del Seminario, mettervi a parte della grande impresa della pastorale vocazionale e del luogo principe del suo discernimento e della sua attuazione: il Seminario.
Il nostro Seminario Arcivescovile nella sua grande, moderna e funzionale struttura accoglie nel corrente anno tredici (dico 13! )adolescenti che frequentano per l’itinerario di formazione culturale il nostro Liceo ‘Giovanni Paolo II’. Nel Seminario Regionale di Molfetta sono diciannove i giovani della nostra arcidiocesi impegnati nel percorso teologico.
Il loro itinerario formativo trova in queste due strutture un serio, sicuro e qualificato accompagnamento che, aiutando i giovani in una autentica e completa crescita umana, li dispone a un ascolto sereno della seria e forte proposta di vita che il Signore offre a tutti coloro che vogliono diventare suoi discepoli, illuminandoli Su una scelta specifica che fa della scuola dei discepoli la necessaria e insostituibile garanzia per poter essere da Lui, con il dono del Sacramento, costituiti dispensatori dei suoi santi, divini misteri.
Accanto e come tappa ultima del cammino che conduce al Sacerdozio il Signore ha realizzato, in questo anno Sacerdotale un sogno che accarezzavo da molto tempo: la Casa San Giovanni Maria Vianney, nella casa del vescovo. Vengono a fare vita comune con me i cinque teologi che hanno completato il percorso teologico per essere iniziati al ministero pastorale in vista dell’ordinazione diaconale e presbiterale. Il vescovo non vivrà nella sua solitudine ma farà vita comune con i giovani candidati, li conoscerà da vicino e non per sentito dire o letto, per quel necessario discernimento che lo renderà sereno nell’ammetterli al Sacerdozio.
A tutti voi, fratelli e sorelle, mia grande famiglia di adozione, domando una preghiera costante per questa opera grande che è premessa obbligata perché la nostra Chiesa continui a generare e a presentare gli eletti al Sommo Sacerdote misericordioso e fedele. Cristo Gesù. So che siete tanti, anche nel monastero invisibile, vero esercito di intercessori presso Dio, a tenere sempre alzate le mani verso il Signore perché continui a mandare operai nella sua vigna.
Accanto alla preghiera e all’invocazione non posso non domandarvi il gesto concreto della carità solidale che ci aiuti a far fronte alle grandi, materiali necessità che la realtà del Seminario in tutte le sue sfaccettature, domanda. La grande struttura del nostro Seminario Arcivescovile necessita, anche per il solo ordinario funzionamento di notevoli impegni di ordine finanziario. Busso alla carità di tutti voi senza timore o vergogna. Chiedo a tutte le comunità un salto di generosità costante anche se sono ben consapevole che è proprio questa annuale ricorrenza a ricordare a ciascuno di voi la solidarietà concreta e materiale. Siate certi: il Signore non si lascia vincere in generosità.
Approfitto per dire il mio grazie per l’affetto grande che donate alla mia persona e faccio mie le parole dell’Apostolo Paolo: “il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell’amore fra voi e verso tutti, come sovrabbonda il nostro per voi” (!Ts3f12).

Con la benedizione del Signore

Autore/Fonte: Mons. Domenico D’Ambrosio