Venne un uomo mandato da Dio: Giovanni Paolo II | |
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“Si udì una voce dal cielo che disse a Mosè: ‘Mosè, è la fine, il tempo della tua morte è venuto’. Mosè disse a Dio: ‘Ti supplico, non mi abbandonare nelle mani dell’angelo della morte!’ Ma Dio scese dall’alto dei cieli per prendere l’anima di Mosè… (dall’omelia per la celebrazione del transito di Giovanni Paolo II)
Sono alcune espressioni di un antico testo ebraico che descrive la morte di Mosè riportate sul ‘mattutino’ di Ravasi in Avvenire di ieri. E’ bello immaginare così la serena morte di Giovanni Paolo II. “Quel Signore che egli aveva tanto amato e testimoniato è sceso e si è accostato al suo capezzale e con un bacio gli ha preso la vita e l’anima per condurre a sé questa grande guida della sua Chiesa” (Ravasi). Siamo a condividere la sofferenza per la perdita del Pastore della Chiesa universale che ci ha amati e che abbiamo amato. Siamo a domandare al Signore il premio per il suo servo buono e fedele, siamo a rinnovare al Datore di ogni bene la gratitudine per avercelo donato, siamo a rimotivare quella intensità di amore e completezza di donazione alla Chiesa che egli ci ha insegnato con la testimonianza della sua vita offerta ad immagine del Cristo Crocifisso che egli ha mostrato come emblema di speranza per i suoi discepoli e segno di confusione per i sapienti di questo mondo anche nella debolezza e sfinitezza del suo corpo segnato e sfigurato. |
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30/04/2005 | 30 Aprile 2005, Omelia per la celebrazione del transito di Giovanni Paolo II |
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Pubblicazione TESTI E DISCORSI DI MONS. DOMENICO D’AMBROSIO |