Servi premurosi del Popolo di Dio

Servi premurosi del Popolo di Dio

 

Omelia per la Messa Crismale

 

20 marzo 2008

 

Concattedrale di Vieste

 

 

“ A Cristo Gesù che ci ama e ci ha liberati con il suo sangue che ha fatto di noi un regno di Sacerdoti per il suo Dio e Padre, a Lui la gloria e la potenza nei secoli dei secoli”  (Ap1,5-6)

 

Facciamo nostra l’acclamazione dossologica dell’Apocalisse che è lode e adorazione a Cristo Gesù per i grandi doni che in questa liturgia della messa crismale riconsegnerà a tutti noi ‘Sacerdoti per il suo Dio e Padre’.

 

1. Con la sua morte Gesù, vittima propiziatoria, ci ha liberati dai peccati e ci ha stabiliti in un regno di Sacerdoti. Ci ha dunque strappati dall’anonimato e dall’insignificanza e ci ha individuati e segnati come parte eletta, come porzione della sua eredità. Sant’Ambrogio a sottolineare la ricchezza di questa scelta del regno Sacerdotale usa l’espressione: “ Tutti i figli della Chiesa sono Sacerdoti”.

 

In questa liturgia della messa crismale siamo chiamati a rendere grazie per questo dono, a lasciare che lo Spirito ci conSacri e ci mandi ad annunziare l’evangelo che è speranza gioiosa per i poveri, liberazione e redenzione per gli oppressi dal peccato e dal male, tempo propizio e favorevole di salvezza per tutti noi.

 

Ancora una volta la presenza di tutti voi che rende plasticamente bella e iconicamente significativa la realtà della nostra Chiesa, è conforto e sostegno al vescovo e al collegio dei presbiteri chiamati e unti per l’esercizio del Sacerdozio ministeriale che dispensa a tutti voi i misteri santi e la grazia abbondante dei Sacramenti.

 

La novità insolita del luogo di questa  celebrazione è un segno di attenzione alla ricca storia di fede che ha avuto in questa Chiesa Concattedrale il suo centro e la sua irradiazione. Vorrei però che non ci si fermi alla nobiltà di una storia passata alla quale è da tributare e rendere un doveroso riconoscimento, né ci si attardi più del necessario alla ricerca di ragioni valide per l’inusitato ‘ luogo’ della messa crismale. Sappiamo che ubi episcopus ibi ecclesia.

 

Come pastore di una diocesi territorialmente accidentata e con distanze penalizzanti per molti,  ho voluto, con delicata e premurosa attenzione, offrire alle zone più lontane dal centro diocesi la possibilità di una più adeguata, numerosa e significativa partecipazione alla messa crismale.

 

A tutti voi dunque il mio grazie, il mio paterno/fraterno saluto. (…)

 

 

 


21/03/2008 Omelia per la Messa Crismale 2008

Documenti allegati: Omelia Messa Crismale 2008.pdf
Pubblicazione TESTI E DISCORSI DI MONS. DOMENICO D’AMBROSIO