“Non temere… hai trovato grazia presso Dio”

“Non temere… hai trovato grazia presso Dio”
 


Rendimento di grazie

1. “Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo” (Ef1,3).
Più che mai sentiamo di far nostro questo stupendo cantico di lode che l’Apostolo Paolo innalza al Padre, sorgente e fonte di ogni benedizione, che in Cristo, unico intermediario, ci ha benedetti e santificati.
Giunti al termine dell’avventura di grazia, che è stato questo anno mariano/missionario con la Visita pastorale, con il Salmista possiamo ben dire tutti i confini della nostra Chiesa hanno veduto la salvezza del nostro Dio.
Se c’è un sentimento primo, immediato da comunicarvi e al quale domando di associarvi è quello della lode e della gratitudine al Signore Onnipotente con le stesse parole della Santa Vergine: “ L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore….Grandi cose ha fatto in noi l’Onnipotente e santo è il suo nome “ ( Lc1,46-47.49 ).
E’ proprio vero ed è sotto gli occhi di tutti il meraviglioso itinerario che ci ha accompagnati nel corso di questo anno al seguito di Maria per portare ‘fuori dal tempio’ il Figlio suo Gesù, salvezza e forza per ogni uomo che lo accoglie, ascolta e sa vivere della sua parola.

2. Ora, è un bisogno del cuore, esprimere a tutti voi la mia gratitudine
per i tanti momenti nei quali abbiamo condiviso la ricchezza dei segni santi che il Signore ha moltiplicato a dismisura in questo tempo di grazia,
per la costante e gioiosa accoglienza alla Vergine Santa e al pastore che l’ha portata a voi,
per la pazienza usatami,
per i tanti gesti di attenzione, condivisione, disponibilità che non avete lesinato, confondendomi e commuovendomi (anche in me, come in tutti voi, c’è un cuore di carne che batte e che non resta insensibile al tanto che gli si dona, sempre convinto della inadeguatezza e incompletezza del mio donarmi a voi ).

– Permettete un grazie affettuoso ai miei fratelli presbiteri, gli ‘ umili operai della vigna del Signore’: con essi mi sono sentito fratello e padre. All’iniziale e non sempre entusiasta fatica è seguita una gioia grande e una convinta disponibilità nell’accogliere la rinnovata proposta di riprendere un cammino di presenza e di animazione che ci liberi dagli orizzonti corti e ci apra ai nuovi sentieri non definiti né familiari ma aperti e pronti al soffio dello Spirito che ci trasformi da stanziali e sedentari in nomadi e pellegrini sulle strade del nostro Gargano per un rinnovato annunzio di speranza che è il Vangelo di Cristo Gesù.
Essi sono ben convinti che la disponibilità per nuovi itinerari e per diversificati e inediti cammini sulle nostre strade è condizione irrinunciabile per vivere il mandato missionario che li invia chiedendo loro rinunzie, distacchi, novità di persone e di situazioni, memori delle parole del Concilio: “ Il dono spirituale che i presbiteri hanno ricevuto non li prepara a una missione limitata e ristretta, bensì ad una vastissima e universale missione di salvezza” (PO 10).

– Desidero rinnovare gratitudine e ammirazione ai missionari che hanno percorso con me le strade della nostra Chiesa per portare la Parola. Quanta generosa dedizione, quanto amore esemplare e convinto alla causa del Regno, qui, tra noi, hanno saputo esprimere nel loro servizio di portatori della parola!

– Ho camminato tanto, talvolta con passo stanco, sempre però con la gioia nel cuore e con la pienezza dei doni di grazia da comunicare. Ho bussato e tutte le porte si sono spalancate per accogliere “ il messaggero di lieti annunzi che annunzia la pace, messaggero di bene che annunzia la salvezza“.
( Is52,7)
Con voi e per voi “rendo grazie a Colui che mi ha dato la forza, Cristo Gesù Signore nostro “ (1Tm1,12).

‘Contemplattivi’

. Ancor più, dopo questa meravigliosa stagione del mio servizio episcopale, voglio ricordare a tutti voi che la nostra appartenenza a questa Chiesa particolare deve sfociare fino al dono della vita per l’edificazione della Chiesa in Cristo, Capo e Pastore ( cf PDV 31 ).
Dopo essere stato con voi, dopo aver conosciuto, fratelli e sorelle, le vostre comunità, dopo aver toccato con mano l’amore che vi lega a Cristo e al suo Vangelo, nonostante alcune lentezze, ritardi, difficoltà di dialogo e di comunicazione, incertezze nello stile della partecipazione e della corresponsabilità che devono crescere ed essere perseguite con maggiore decisione e convinzione anche attraverso gli organismi di comunione e corresponsabilità ( Consiglio Pastorale, Consiglio per gli affari economici) che non sono un ad libitum, lasciati cioè alla nostra discrezionalità o al nostro giudizio, ma espressione viva e dovuta della partecipazione di tutti all’edificazione armonica e responsabile della comunità.

Domando perciò a tutti il soccorso della preghiera

• perché lo Spirito ci illumini e ci guidi nelle scelte pastorali che conseguiranno a questo singolare anno di grazia,
• ci trovi pronti e attenti a rimotivare e rinnovare i nostri passi,
• capaci di prendere il largo confidando nella presenza e nell’azione rinnovatrice del Cristo Risorto,
• superando paure e freni che assuefazione, sicurezze garantite e consolidate potrebbero in qualche modo sfociare in larvate forme di giustificazione,
• facendo spazio al coraggio profetico e lungimirante dell’apostolo chiamato a dare credito alla forza della Parola di Dio,
• scegliendo di coinvolgersi nella storia degli uomini, in particolare degli ultimi, dei poveri di pane, dei poveri di amore e dei poveri di Dio,
• capaci di superare la ricorrente tentazione di cercare o farsi portare qualche catino con un po’ di acqua per lavarsi le mani, per defilarsi dalla solidarietà del coinvolgimento e della com-passione con i deboli e gli indifesi

 


07/12/2006 Omelia per la conclusione dell’Anno Mariano Missionario- 7 dicembre 2006

Documenti allegati: Omelia conclusione Anno Mariano.pdf
Pubblicazione TESTI E DISCORSI DI MONS. DOMENICO D’AMBROSIO